Allied – Un’ombra nascosta di Robert Zemeckis
«Questa sono veramente io, nuda come Dio mi ha fatto».
Altro che effimera operazione destinata al fallimento. Allied si rivela invece un elegante e raffinatissimo spy-thriller che porta in grembo, fra le cortine belliche del secondo conflitto mondiale, un cinema che profuma di Storia. Tutta la destrezza del fare spettacolo di Robert Zemeckis, che da Casablanca all’esplicita messa in scena hitchcockiana, stabilisce una trama di congiunzione tra ambientazioni classiche e la traccia romantica più ipnotizzante, tra senso di irrealtà e quei fasti (irraggiungibili) della Hollywood che fu.
Marocco, 1942. La guerra infuria, il mondo è sull’orlo del baratro. L’ufficiale canadese Max Vatan, dei servizi segreti, incontra la combattente della Resistenza francese Marianne Beausejour. La missione è un insperato successo, così tornati a Londra si sposano e creano una famiglia, all’interno di un quadro storico sempre più pressante ed imprevedibile. Che ne minaccerà la relazione, quando un oscuro passato verrà a galla costringendo la coppia a scelte estreme e terribili.
Pitt e la Cotillard come figure crepuscolari di un immaginario alla resa dei conti con il destino, non solo narrativo, perché messo in crisi dai saperi della tecnica (contemporanea). Allora, in un mondo volutamente ‘artificiale’, l’importante è che rimangano le emozioni, a sorvolare quelle sabbie incandescenti dove a rincorrersi siano i segreti e i ragionamenti, le illusioni o le traiettorie d’amore.
Abilissimo nel giocare coi generi, così da incendiare il suo melò con fluide maestranze di linguaggio, Zemeckis riscrive (im)materialmente la Storia, ma allo stesso tempo transita sotto le ombre di quest’ultima e nella maniera più creativa possibile. Grazie a un’attenta predisposizione al dettaglio, quasi maniacale, in cui cristallizzare ogni contorno, senza offuscarne il dramma evocato.
Tra suggestioni, pianificazioni, ribaltamenti e retroscena, Allied si fa set virtuale in cui riesumare i fantasmi del passato, le paure ataviche del Novecento, i reflussi ‘marmorei’ (divi laccati, belli ed impossibili) dell’industria più glamour dell’entertainment. Capaci, passo dopo passo, di eliminare l’azione dall’equazione per tornare ad un respiro abbacinante e senza tempo. A quelle tempeste emotive imbevute nella sabbia, mentre fuori, un’alba ‘pittorica’ sancisce il patto d’amore tra l’immagine ed ogni suo significato. Accecante e magnifico.
Allied
- Regia: Robert Zemeckis
- Cast: Brad Pitt, Marion Cotillard, Jared Harris, Lizzy Caplan, Matthew Goode
- USA, 2016